Fatturato manifatturiero -15% nel 2020 secondo Prometeia-Intesa Sanpaolo

Analisi dei settori industriali – maggio 2020 (Prometeia-Intesa Sanpaolo).

Contrazione diffusa a livello di settori, spicca in controtendenza la farmaceutica

Per il manifatturiero italiano si prevede nel 2020 una contrazione a due cifre (-14,7%) del fatturato a prezzi costanti rispetto ai livelli 2019, causa il duplice deterioramento della domanda a livello nazionale ed estero, nonché il contemporaneo shock dell’offerta dovuti alla diffusione dell’epidemia e al lockdown delle ultime settimane.
In questo quadro ampiamente negativo, emerge la farmaceutica: +4,2% l’incremento atteso dei livelli di attività 2020 in controtendenza con il resto del manifatturiero, sia per il ruolo ricoperto nell’emergenza in atto, ma anche per la solidità del posizionamento nelle filiere produttive globali. È infatti l’unico settore con un export previsto in crescita nel 2020 (vs. l’atteso -13,5% nella media del manifatturiero).
In calo relativamente moderato Alimentare e bevande (-4,4%) e Largo consumo (-10,1%). L’esclusione dal fermo produttivo di alcune “attività essenziali” e il traino parziale dei consumi, rispettivamente, di alimentari e detergenza personale e della casa non sono infatti sufficienti a compensare il calo di attività di altri comparti, in particolare quelli legati al turismo nel caso dell’alimentare, la cosmesi nel caso del Largo consumo.
Cali attesi inferiori alla media manifatturiera anche per Altri intermedi (-11,8%), per via dell’aumentata domanda di prodotti in plastica e carta legati all’emergenza sanitaria e ai conseguenti provvedimenti di sicurezza; per l’Elettronica (-13,4%), che potrà trarre in parte sostegno dagli investimenti in digitalizzazione e dai consumi domestici di beni e servici ICT; per i Prodotti e materiali da costruzione (-13,7%) ed Elettrotecnica (-14,0%) entrambi sostenuti dal ciclo edilizio (già in recupero per la riapertura dei cantieri e in attesa accelerazione nel 2021 per il traino delle opere pubbliche e gli incentivi alle ristrutturazioni).
Metallurgia (-16,7%), Prodotti in metallo (-16%) e Intermedi chimici (-15,0%) scontano invece gli effetti della crisi per via del legame intenso con due settori tra i più colpiti dalla crisi: Meccanica (-18,8%) e, soprattutto, Automotive (-25,9%, la contrazione maggiore tra tutti i settori manifatturiero). A penalizzare particolarmente meccanica e automotive la marcata contrazione delle esportazioni e il posticipo degli investimenti in beni durevoli nel 2020, elementi ai quali si aggiunge nel caso dell’auto il ritardo nella messa a disposizione dei nuovi modelli dovuto al fermo impianti lungo l’intera filiera.
Nella parte bassa della classifica settoriale anche Mobili (-15,4%), Sistema moda (-18,6%) ed Elettrodomestici (-22,1%), colpiti sul fronte dei consumi interni e delle esportazioni.

imm1 - due crisi

Ritmo di recupero lento, ma regionalizzazione delle catene del valore e investimenti in 4.0 e green potrebbero imprimere un’accelerazione 

La crescita dell’industria manifatturiera nel medio periodo non sarà totalmente sufficiente per tornare ai livelli di attività del 2019. Nel prossimo quadriennio il recupero del fatturato manifatturiero sarà solo parziale, con un +5,3% atteso nel 2021 e poco meno di +3% medio annuo nel 2022-2024.
Tra i settori più colpiti, la ripresa sarà particolarmente lenta per Elettrodomestici e Sistema moda.
Anche per l’Automotive, trovato già in crisi dall’emergenza, la ripresa non sarà veloce; tuttavia opportunità sul lungo periodo sarà la prosecuzione della transizione verso l’elettrico, traiettoria confermata anche a livello comunitario nell’ambito della nuova strategia industriale europea e del nuovo piano di azione per l’economia circolare.
Nel medio periodo la Meccanica potrebbe invece essere tra i maggiori beneficiari dell’accelerazione dei processi di innovazione verso il 4.0, insieme all’Elettronica, e della ripresa delle esportazioni (attese del +8,7% sui livelli pre-Covid nel 2024).
Inoltre, a potenziale vantaggio di Meccanica e Automotive potrebbero intervenire dinamiche di near-shoring e potenziamento delle piattaforme produttive continentali volte a una maggior garanzia dei cicli di fornitura emersa nella pandemia. Entrambi i settori potrebbero così beneficiare di minor esposizione alla concorrenza asiatica e dunque aumentate quote di mercato.
Considerando invece i settori meno penalizzati, anche nel medio periodo si prevede confermato il ruolo della Farmaceutica, mentre Largo consumo e Alimentare sfrutteranno la ripresa della domanda per beni di consumo.

imm2 - fatturato per settore

Positiva nell’affrontare la crisi la maggior resilienza finanziaria del manifatturiero 

La crisi avrà un impatto per tutto l’orizzonte di previsione sulla redditività operativa del manifatturiero, attesa contrarsi a 4,9% nel 2020 e recuperare gradualmente (6,1% nel 2021 e 6,9% in media nel triennio 2022-2024). Tuttavia, positiva è la maggior resilienza finanziaria del manifatturiero nell’affrontare questa crisi rispetto a quella del 2009, quando la redditività era scesa a 3,8% per poi recuperare più lentamente.

imm3 - quadro di sintesi

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