Fare manifattura per crescere: il modello Brianza

In occasione della nostra assemblea pubblica, abbiamo commissionato a The European House – Ambrosetti una analisi del modello manifatturiero di Monza e Brianza, comparato con Italia ed Europa. Eccone una sintesi.

 

In occasione della nostra assemblea pubblica, abbiamo commissionato a The European House – Ambrosetti una analisi del modello manifatturiero di Monza e Brianza, comparato con Italia ed Europa.
Eccone una sintesi.
1.Il quadro macroeconomico in cui operano le imprese resta difficile.
Le imprese italiane hanno attraversato, insieme al resto d'Europa, la più profonda e lunga crisi economica dal 1929.
Il PIL nel 2014 è stato in termini reali del 9% inferiore rispetto al livello pre-crisi del 2007. Ciò significa circa 150 miliardi di Euro di valore aggiunto in meno prodotto nel 2014 rispetto al 2007.
Nello stesso periodo gli investimenti si sono contratti di quasi il 30%  e la disoccupazione giovanile è salita al 43%.
Per  tornare ai livelli del 2007 nei prossimi cinque anni l’Italia dovrebbe crescere rispettivamente dell'1,9% all'anno di PIL e dell'8% all'anno di investimenti.
2.Il sistema manifatturiero della Brianza si conferma tra i più competitivi d’Europa
L’industria manifatturiera ha risentito fortemente degli effetti della crisi.
In Italia il valore aggiunto manifatturiero negli ultimi quattro anni è calato del 5,5%; la produzione manifatturiera dal 2010 è diminuita dell’8,2%.
In questo scenario la Brianza si conferma un territorio a forte vocazione industriale.
Da un confronto europeo emerge come la Provincia di Monza e Brianza sia attualmente la sesta area industriale d’Europa e la terza in Italia in termini assoluti (dietro soltanto a Brescia e Vicenza), con un valore aggiunto del settore manifatturiero superiore a 7,4 miliardi di euro l’anno.
3.Nonostante il contesto macroeconomico sfavorevole, le imprese manifatturiere della Brianza hanno un alto tasso di resilienza alla crisi.
Da una analisi effettuata sui bilanci di un campione di 1.450 imprese manifatturiere della Provincia emerge che il 20,3% delle imprese manifatturiere di Monza e Brianza ha le caratteristiche per rientrare nella categoria delle "imprese resilienti", cioè imprese che oggi presentano valori di fatturato e marginalità superiore ai valori pre-crisi. Questo è un dato molto alto rispetto a quelli ottenuti in altri contesti territoriali italiani dove le imprese manifatturiere resilienti nel periodo 2007-2013 sono comprese tra il 5% e l'8%-10%.
Guardando le caratteristiche delle imprese resilienti si evidenzia che queste producono il 27,9% di tutto il fatturato manifatturiero della Provincia di Monza e Brianza e si concentrano nei settori di tradizionale forza del territorio come le metalmeccanica con il 39% del totale delle imprese resilienti, legno-arredo con il 14%, tessile e abbigliamento con il 7,8%. La chimica con il 6,8% del totale delle imprese resilienti, e il settore della gomma e materie plastiche, anch'essa con il 6,8%, esprimono anch'esse un numero importante di imprese resilienti e competitive.
In termini di occupazione nelle imprese resilienti, la metalmeccanica si conferma il primo settore con il 26,8% del totale degli occupati, al secondo posto con una quota del 15,8% si colloca il settore di fabbricazione di computer e prodotti elettronici, al terzo poso con l'11,2% il legno-arredo. A seguire la metallurgia con il 9,2%, la chimica con l,8,5%, la farmaceutica con il 7,8% e il tessile e abbigliamento con il 7,1%.
Dall'analisi svolta emerge che il 92,2% delle imprese resilienti rientrano nella categoria delle Piccole e Medie Imprese.
Emerge inoltre che nonostante la crisi il settore manifatturiero brianzolo si conferma uno dei più produttivi d’Italia.
La Provincia di Monza e Brianza è  la prima in Italia per valore aggiunto per occupato nel settore manifatturiero con 75.000 euro, davanti a realtà industriali importanti come Bergamo, Brescia e Varese (circa 60.000 euro).
4.I prodotti manifatturieri “made in Brianza” hanno un forte penetrazione sui mercati internazionali
Il sistema manifatturiero italiano ha una fortissima vocazione all’export.
I dati Istat di marzo 2015 mostrano una crescita delle esportazioni del 9,2% sull’anno precedente con un avanzo positivo tra import ed export di quasi 8 miliardi di euro, che sfiorano i 16 miliardi e mezzo se non si considerano le importazioni energetiche.
In questo contesto, la manifattura della Provincia di Monza e Brianza è strutturalmente più forte rispetto al resto del Paese sui mercati internazionali.
In media le imprese brianzole esportano quasi 10.000 euro per residente, contro una media italiana di poco più di 6.200 euro (circa il 60% in più).
Negli ultimi cinque anni le esportazioni della Provincia sono cresciute del 20,6% contro una crescita media italiana del 18,4%. In valori assoluti, nel 2014 il settore manifatturiero ha esportato prodotti per oltre 8,59 miliardi di euro (circa il 35% del PIL provinciale, contro il 23% medio nazionale).
In termini di penetrazione dei mercati internazionali:
Quasi il 70% dell’export manifatturiero della Brianza è diretto verso l’Europa.  Germania, Francia e Svizzera da sole assorbono quasi il 40% del totale.
Il 9% dell’export manifatturiero è diretto verso i BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa). Questi Paesi hanno una prospettiva di crescita del PIL del 6,7% all’anno fino al 2020.

1. Il quadro macroeconomico in cui operano le imprese resta difficile.

Le imprese italiane hanno attraversato, insieme al resto d'Europa, la più profonda e lunga crisi economica dal 1929.

Il PIL nel 2014 è stato in termini reali del 9% inferiore rispetto al livello pre-crisi del 2007. Ciò significa circa 150 miliardi di Euro di valore aggiunto in meno prodotto nel 2014 rispetto al 2007.

Nello stesso periodo gli investimenti si sono contratti di quasi il 30%  e la disoccupazione giovanile è salita al 43%.

Per  tornare ai livelli del 2007 nei prossimi cinque anni l’Italia dovrebbe crescere rispettivamente dell'1,9% all'anno di PIL e dell'8% all'anno di investimenti.
2. Il sistema manifatturiero della Brianza si conferma tra i più competitivi d’Europa

L’industria manifatturiera ha risentito fortemente degli effetti della crisi. 
In Italia il valore aggiunto manifatturiero negli ultimi quattro anni è calato del 5,5%; la produzione manifatturiera dal 2010 è diminuita dell’8,2%.

In questo scenario la Brianza si conferma un territorio a forte vocazione industriale. 
Da un confronto europeo emerge come la Provincia di Monza e Brianza sia attualmente la sesta area industriale d’Europa e la terza in Italia in termini assoluti (dietro soltanto a Brescia e Vicenza), con un valore aggiunto del settore manifatturiero superiore a 7,4 miliardi di euro l’anno.

3. Nonostante il contesto macroeconomico sfavorevole, le imprese manifatturiere della Brianza hanno un alto tasso di resilienza alla crisi.

Da una analisi effettuata sui bilanci di un campione di 1.450 imprese manifatturiere della Provincia emerge che il 20,3% delle imprese manifatturiere di Monza e Brianza ha le caratteristiche per rientrare nella categoria delle "imprese resilienti", cioè imprese che oggi presentano valori di fatturato e marginalità superiore ai valori pre-crisi. Questo è un dato molto alto rispetto a quelli ottenuti in altri contesti territoriali italiani dove le imprese manifatturiere resilienti nel periodo 2007-2013 sono comprese tra il 5% e l'8%-10%.

Guardando le caratteristiche delle imprese resilienti si evidenzia che queste producono il 27,9% di tutto il fatturato manifatturiero della Provincia di Monza e Brianza e si concentrano nei settori di tradizionale forza del territorio come le metalmeccanica con il 39% del totale delle imprese resilienti, legno-arredo con il 14%, tessile e abbigliamento con il 7,8%. La chimica con il 6,8% del totale delle imprese resilienti, e il settore della gomma e materie plastiche, anch'essa con il 6,8%, esprimono anch'esse un numero importante di imprese resilienti e competitive.

In termini di occupazione nelle imprese resilienti, la metalmeccanica si conferma il primo settore con il 26,8% del totale degli occupati, al secondo posto con una quota del 15,8% si colloca il settore di fabbricazione di computer e prodotti elettronici, al terzo poso con l'11,2% il legno-arredo. A seguire la metallurgia con il 9,2%, la chimica con l,8,5%, la farmaceutica con il 7,8% e il tessile e abbigliamento con il 7,1%. 
Dall'analisi svolta emerge che il 92,2% delle imprese resilienti rientrano nella categoria delle Piccole e Medie Imprese. 
Emerge inoltre che nonostante la crisi il settore manifatturiero brianzolo si conferma uno dei più produttivi d’Italia.

La Provincia di Monza e Brianza è  la prima in Italia per valore aggiunto per occupato nel settore manifatturiero con 75.000 euro, davanti a realtà industriali importanti come Bergamo, Brescia e Varese (circa 60.000 euro).

4. I prodotti manifatturieri “made in Brianza” hanno un forte penetrazione sui mercati internazionali

Il sistema manifatturiero italiano ha una fortissima vocazione all’export. 
I dati Istat di marzo 2015 mostrano una crescita delle esportazioni del 9,2% sull’anno precedente con un avanzo positivo tra import ed export di quasi 8 miliardi di euro, che sfiorano i 16 miliardi e mezzo se non si considerano le importazioni energetiche.
In questo contesto, la manifattura della Provincia di Monza e Brianza è strutturalmente più forte rispetto al resto del Paese sui mercati internazionali.

In media le imprese brianzole esportano quasi 10.000 euro per residente, contro una media italiana di poco più di 6.200 euro (circa il 60% in più).

Negli ultimi cinque anni le esportazioni della Provincia sono cresciute del 20,6% contro una crescita media italiana del 18,4%. In valori assoluti, nel 2014 il settore manifatturiero ha esportato prodotti per oltre 8,59 miliardi di euro (circa il 35% del PIL provinciale, contro il 23% medio nazionale). 
In termini di penetrazione dei mercati internazionali:

Quasi il 70% dell’export manifatturiero della Brianza è diretto verso l’Europa.  Germania, Francia e Svizzera da sole assorbono quasi il 40% del totale.

Il 9% dell’export manifatturiero è diretto verso i BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa). Questi Paesi hanno una prospettiva di crescita del PIL del 6,7% all’anno fino al 2020.

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