Cruscotto materie prime - Nuovo regolamento UE sulla deforestazione: a oggi impatto limitato sui prezzi

Report giugno-luglio 2024 - Speciale Regolamento EUDR. Una prima analisi delle materie prime che dovranno essere "deforestation-free" non mostra particolari aumenti dei costi. Fanno eccezione caffè (+75% tra giugno 2023 e luglio 2024) e cacao (+67% sullo stesso periodo), ma su questi prezzi hanno pesato altri fattori prevalentemente climatici.

In questa edizione del Cruscotto, dedichiamo una sezione speciale al nuovo regolamento europeo sulla deforestazione (Regolamento (UE) 2023/1115 o Regolamento EUDR). Entrata in vigore il 29 giugno 2023, ma attuativa solo dal 30 dicembre 2024, la normativa vieterà l’importazione, l’esportazione e la circolazione sul mercato europeo di prodotti che hanno causato deforestazione o degrado forestale. In particolare, si applica a 7 materie prime e ad alcuni prodotti che ne derivano: bovini, cacao, caffè, palma da olio, gomma, soia, legno.

Sebbene il regolamento debba ancora diventare “operativo”, gli operatori e gli importatori/esportatori dei settori coinvolti si stanno preparando per adeguarsi alla nuova normativa, che richiederà di dimostrare i requisiti di conformità dei prodotti, tramite adempimenti amministrativi e procedure di due diligence ambientale.

Il possibile impatto sui prezzi

Il regolamento EUDR potrebbe impattare (al rialzo) sui prezzi di materie prime e prodotti interessati, attraverso almeno due canali principali:

  • Aumento dei costi di conformità: gli adempimenti richiesti agli operatori per la tracciabilità e la verifica delle catene di approvvigionamento comporteranno costi aggiuntivi; allo stesso tempo, potrebbero aumentare i costi per i produttori all’origine, sotto forma di investimenti in pratiche sostenibili per adeguarsi ai requisiti di conformità. Sia in un caso che nell’altro, i costi incrementati potrebbero riflettersi sui prezzi finali.
  • Riduzione dell’offerta: la necessità di rispettare le nuove norme potrebbe ridurre l’offerta di materie prime destinate al mercato europeo, poiché solo i prodotti conformi potranno essere commercializzati; questo, insieme all’eventuale uscita del mercato dei produttori/fornitori che non si dovessero adeguare, porterebbe a un aumento dei prezzi per il mercato del nostro continente.

L’andamento dei prezzi a un anno dall’approvazione del regolamento

Per avere una prima indicazione se l'imminente implementazione del regolamento EUDR abbia già influenzato il costo delle materie prime, mettiamo a confronto i prezzi più recenti (luglio 2024) con quelli di giugno 2023 (ovvero il mese conclusosi con l’approvazione del regolamento). Nello specifico, i dati fanno riferimento ai prezzi medi delle importazioni UE (fonte Pricepedia.it).

La gran parte dei prodotti interessati dal regolamento EUDR non ha subito un incremento di prezzo nell’ultimo anno (vedi Tabella 2.1). Fanno eccezione gomma naturale, pasta di legno, carta, bovini, cacao e caffè (ma su questi ultimi due alimentari hanno pesato importanti fattori climatici che hanno messo in difficoltà le produzioni).

Riassumendo, i prezzi di tutti i prodotti considerati derivanti da palma da olio e soia sono rimasti stabili o calati rispetto a giugno 2023. La stessa tendenza emerge per i prodotti derivati dal legno, tranne che per la pasta di legno (+15,1%) e la carta (+4,6%). Si riscontrano andamenti contrastanti all’interno delle famiglie “Bovini” e “Gomma”, con la materia prima in rialzo (rispettivamente +5,2% e +22,4%) e i prodotti derivati quali pelli e cuoio e pneumatici in calo.

Divergenze anche per il caffè, con la qualità Robusta, proveniente da Vietnam e Indonesia, il cui prezzo cresce del 74,9%, mentre il costo del caffè Arabica di origine americana è aumentato solamente del 5,2%: il caffè Robusta è stato colpito dalla scarsità dei raccolti nel Sud-Est Asiatico, a causa del cambiamento climatico, e dall’aumento nei costi del trasporto marittimo a seguito della crisi nel Canale di Suez.

Il cacao risulta così l’unica materia prima tra quelle soggette al regolamento EUDR con i prezzi univocamente e fortemente in crescita (+66,7%). Le ragioni, tuttavia, vanno ricercate anche in questo caso nelle condizioni meteorologiche e nelle malattie che hanno colpito le piantagioni in Ghana e Costa d’Avorio, i principali produttori al mondo. L’impennata dei prezzi, cominciata circa a metà 2023, appare ora essersi fermata con l’arrivo delle piogge che sta migliorando le prospettive dei raccolti in Africa e l’introduzione di nuove piantagioni in altre parti del mondo, come in Ecuador.

Fonte: Centro Studi Assolombarda su dati Pricepedia.it.

In allegato, la nota completa con il consueto monitoraggio delle altre principali commodities.

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