Cruscotto education 2024
Scegli un argomento
Report annuale.
Il Cruscotto Education contiene un’ampia selezione di indicatori sul sistema di istruzione e formazione della Lombardia. Il primo capitolo offre un focus sulla popolazione giovanile e la relativa partecipazione al mercato del lavoro. Nel secondo sono riportati i numeri degli studenti iscritti nei vari livelli scolastici e formativi, con maggiore dettaglio dalla scuola secondaria di secondo grado fino ai percorsi post-laurea. Viene invece analizzato, nel terzo capitolo, il grado di internazionalizzazione delle università lombarde, relativamente al loro posizionamento nei ranking mondiali e alla presenza di studenti internazionali. Segue un breve focus sulle risorse messe a disposizione per l’Education a livello italiano, intese come percentuale di PIL investito nell’istruzione e formazione pubblica e privata. Infine, nell’ultimo capitolo, l’analisi riporta i “numeri da migliorare”, con l’obiettivo di mettere in luce i punti di ritardo che il sistema educativo lombardo presenta rispetto ai top performer europei.
Uno dei megatrend che pone sfide all’Italia e a molte altre economie europee è l’invecchiamento della popolazione. La Lombardia, pur contando su buoni livelli di attrattività sia dall’estero sia da altre regioni italiane, è caratterizzata da una quota di under 15 inferiore rispetto ai benchmark europei e da una fascia di giovani tra 15 e 24 anni con livelli di occupazione inferiore alle altre economie europee.
I giovani iscritti nei percorsi formativi lombardi rappresentano il primo bacino a cui il mercato del lavoro lombardo e italiano può rivolgersi. Nell’anno scolastico 2022-23 sono iscritti in Lombardia, in una scuola secondaria di II grado, quasi 429 mila studenti (pari al 16% dell’ammontare italiano). La metà di questi giovani ha scelto un liceo (50,9%), più di un terzo è iscritto in un istituto tecnico (34,7%), il restante 14,4% in un istituto professionale.
Agli studenti delle scuole secondarie di II grado si aggiungono i giovani iscritti nei percorsi IeFP: nell’anno formativo 2023-24 le iscrizioni alla IeFP in Lombardia superano i 58 mila iscritti (in lieve contrazione rispetto all’a.f. 2022-23). Sono più di 50 mila i giovani iscritti in un percorso triennale e circa 8 mila quelli al quarto anno formativo delle IeFP.
Quali sono, invece, le competenze in Scienze, Matematica e Lettura acquisite dai quindicenni italiani? Secondo i risultati dell’Indagine PISA 2022, condotta dall’OCSE, i punteggi medi sono superiori alla media OCSE solo in Lettura (482 vs 476) mentre sono simili in Matematica (471 vs 472) e inferiori in Scienze (477 vs 485). Diversamente, l’area del Nord Ovest presenta punteggi molto elevati, superiori anche ai benchmark europei.
La filiera professionalizzante lombarda, così come nel resto del Paese, dà la possibilità allo studente di completare la propria formazione con percorsi di specializzazione tecnica (certificato IFTS e diploma ITS Academy).
Nell’anno formativo 2023-24 sono 1.577 i giovani iscritti in un IFTS lombardo: le iscrizioni sono in calo del -12,7% rispetto al 2022-23.
Gli ITS Academy rappresentano percorsi di formazione terziaria non accademica. Secondo i dati di INDIRE, gli iscritti ai percorsi attivi in Lombardia sono quasi 6mila, pari al 23% dell’ammontare nazionale. Di questi, il 58% sceglie uno dei corsi dell’area tecnologica “Nuove tecnologie per il Made in Italy”, che comprende ambiti quali la meccatronica, il sistema moda e i servizi per le imprese. Uno dei punti di forza degli ITS è l’accesso al mercato del lavoro: infatti, secondo i dati del monitoraggio 2023-24 sui corsi conclusi nel 2021-22, l’88% dei diplomati trova lavoro a un anno dal conseguimento del titolo.
La formazione terziaria accademica comprende invece i corsi di laurea (I e II livello e ciclo unico), quelli post-laurea (dottorato, scuole di specializzazione e master) e i corsi AFAM.
Nell’anno accademico 2023-24 sono iscritti in un ateneo lombardo più di 315 mila studenti (il 15% dell’ammontare complessivo nazionale), di cui 288 mila a un corso di laurea e 27 mila a uno post-laurea. La distribuzione degli iscritti per disciplina di studio fa emergere un fenomeno di polarizzazione di genere; ne sono un esempio due aree disciplinari: da un lato l’ambito Education, con il 91,3% di studentesse iscritte e, dall’altro lato, i corsi ICT, dove prevale la presenza maschile con l’81,8% di iscritti. Questa divisione di genere si riflette sulla partecipazione femminile ai corsi STEM che, seppur in crescita nell’ultimo decennio, è ancora inferiore a quella maschile e pari al 35,4% in Lombardia.
Agli studenti iscritti negli atenei si aggiungono i giovani che scelgono un corso AFAM: in Lombardia, nell’a.a. 2022-23 sono quasi 22 mila, quasi un quarto dell’ammontare nazionale.
La formazione terziaria lombarda rappresenta un polo di eccellenza nel panorama italiano e non solo. Infatti, diversi atenei lombardi compaiono ai primi posti delle graduatorie internazionali. Secondo il QS university ranking, spiccano l’università Bocconi (con il 16° posto al mondo in Social Science and Management) e il Politecnico di Milano (con il 23° posto in Engineering and Technology).
L’elevata qualità formativa e l’offerta di corsi in inglese rappresentano fattori di attrattività per studenti internazionali da tutto il mondo. Nell’a.a. 2022-23 sono iscritti a un corso di laurea o post-laurea negli atenei lombardi 20.917 studenti internazionali, provenienti soprattutto dal continente asiatico (43,3%, in particolare da Cina, Iran e India) e da quello europeo (37,4%). Molti studenti internazionali scelgono un indirizzo STEM (44,8%) e, seppur in misura più contenuta, anche gli ambiti sanitario e Arts, che rappresentano vocazioni peculiari del territorio lombardo.
Il buon livello di internazionalizzazione degli atenei lombardi è alimentato anche dalla partecipazione di molti giovani a programmi di mobilità temporanea internazionale (come il progetto Erasmus): nell’a.a. 2022-23 ammontano a 22.334 studenti, di cui 9.775 stranieri che scelgono un ateneo lombardo e 12.559 nazionali che svolgono all’estero un periodo formativo.
Le risorse a disposizione del sistema educativo, e in particolare di quello universitario, vedono l’Italia in ritardo rispetto ai benchmark internazionali: l’impegno finanziario che l’Italia dedica all’istruzione è il 4,0% del PIL (dato al 2021), in riduzione rispetto al 4,2% rilevato sul 2020. Rispetto ai benchmark internazionali si continua a osservare un divario di risorse a disposizione dei sistemi educativi: infatti, la spesa (pubblica e privata) dedicata agli istituti di istruzione universitaria è pari all’1% del PIL, meno della metà della quota destinata nel Regno Unito (2,1%) e negli USA (2,3%).
In un contesto economico e sociale in continuo cambiamento, il valore del capitale umano è fondamentale per stimolare l'innovazione, aumentare la produttività e favorire lo sviluppo sostenibile. Per questo motivo è importante, per il mercato del lavoro lombardo, disporre di una quota crescente di persone con istruzione terziaria. Nel 2023 l’incidenza dei laureati in Lombardia è il 23,5% della popolazione di età 25-64 anni, un dato in crescita ma ancora lontano dai benchmark europei. Il divario si osserva anche nella fascia 30-34 anni, dove il 33,7% della Lombardia si confronta con un ben più alto 56,9% della Cataluña e 55,5% dell’Auvergne - Rhône-Alpes.
Ne consegue, dunque, che la quota di occupati laureati in Lombardia è ben più bassa di altre regioni europee. Nel 2023 gli occupati con istruzione terziaria di età tra 25 e 64 anni in Lombardia rappresentano il 27,1%, quota in crescita rispetto al 2022 (quando era il 25,3%) ma pari a circa la metà dell’incidenza registrata in Cataluña (50,2%) e in Auvergne - Rhône-Alpes (50,1%).
Il mercato del lavoro lombardo ha necessità di personale altamente formato e specializzato: secondo l’indagine Excelsior nel 2023 sono considerate di difficile reperimento le assunzioni di operai specializzati (63,6%, quota % di assunzioni considerate “difficili” sul totale di quelle previste), le professioni tecniche (52,2%), ma anche conduttori di impianti (49,9%) e professioni high skilled (46,5%).
Per questo motivo si rende necessario ridurre sia la quota di NEET sia il tasso di abbandono scolastico. Entrambi i fenomeni rappresentano una perdita di potenziale umano ed economico per la società, limitando le opportunità di crescita individuale e collettiva.
I NEET, quei giovani che, pur non essendo più inseriti nel sistema educativo, non sono nemmeno coinvolti in attività lavorative o formative, scendono ancora per il 2023. Dopo il calo già rilevato nel 2022 raggiungono il 9,1% di incidenza, rimanendo tuttavia quasi il doppio di quella osservata nel Bayern (5,3%).
La situazione appare in miglioramento anche per quanto riguarda il tasso di abbandono scolastico, nella fascia 18-24 anni: in Lombardia, nel 2023, la quota scende al 7,8% dal 9,9% dell’anno precedente, avvicinandosi così ai bassi valori registrati in aree più virtuose come l’Auvergne - Rhône-Alpes.
L'investimento in formazione è cruciale per lo sviluppo individuale, professionale ed economico. In un mondo in continua evoluzione, dove digitalizzazione, progresso tecnologico, globalizzazione e transizione green richiedono competenze sempre più digitali da parte della forza lavoro, la capacità di adattarsi ai cambiamenti e acquisire nuove competenze è fondamentale per restare competitivi e preparati alle sfide future.
Non sei associato e ti servono informazioni?
ContattaciAzioni sul documento