Booklet Economia: nel 2024 il Pil lombardo è previsto crescere del +1,1%, con l’industria in ripresa nella seconda metà dell’anno

La Lombardia rispetto ai benchmark nazionali ed europei. Focus specifici per Milano, Lodi, Monza Brianza, Pavia.

Sono nuovamente riviste in (lieve) rialzo le previsioni di crescita del PIL lombardo per il 2024: +1,1% annuo (dopo il +1,0% totalizzato nel 2023), espansione superiore al +0,9% atteso per l'Italia da Prometeia e decisamente oltre la media europea che si attesta al +0,7%. A livello regionale, il traino viene ancora dai servizi e dalle costruzioni, mentre è più contenuto l’apporto dell’industria, che dalla chiusura del 2023 è in deciso rallentamento per il perdurare della debolezza della domanda domestica e globale e la cui ripresa è attesa solo nella seconda metà dell’anno.

Alla fine di quest’anno l'economia regionale arriverebbe così a segnare un +6,7% rispetto al 2019, per un totale di quasi 81 miliardi di euro di PIL a valori correnti in più generati nel quinquennio successivo alla pandemia. Il passo della Lombardia si conferma dunque sostenuto, nella ripartenza e nel rilancio post-Covid così come nella tenuta di fronte ai più recenti venti avversi economici e geopolitici: il ritmo di espansione del PIL regionale è una volta e mezzo quello italiano (+4,4% il PIL nazionale sul 2019) e supera, nel confronto europeo, Baden-Württemberg (+0,7%), Bayern (+2,3%) e Cataluña (+4,8%).

Una dinamica positiva continua a caratterizzare anche l'occupazione, con un numero di lavoratori in Lombardia previsto crescere del +0,9% annuo nel 2024, un aumento inferiore al +1,4% medio nazionale, ma che permette comunque alla regione di posizionarsi sopra al pre-Covid del +2,0% (+90 mila occupati).

Passando dal quadro macro a quello micro, le indicazioni che emergono dalla flash survey condotta a luglio da Assolombarda presso 373 associate dell’industria e dei servizi sono di prospettive di miglioramento del quadro economico lombardo complessivo a partire soprattutto dai mesi autunnali e invernali di quest’anno. Con lo sguardo al 2025, il 46% delle imprese segnala un'evoluzione in positivo, a fronte di un contenuto 9,4% di rispondenti che vede un peggioramento; più di un sesto delle imprese, tuttavia, non risponde, a indicare un contesto ancora di forte incertezza e fragilità per formulare scenari di medio-lungo termine.

Con riferimento al contesto più recente, la survey condotta da Istat presso le imprese manifatturiere segnala a luglio una discesa del clima di fiducia nel Nord-Ovest, che segue un’alternanza di mesi più o meno favorevoli. Calano ulteriormente gli ordini in portafoglio, crescono le giacenze di prodotti finiti e peggiorano le attese di produzione per i prossimi tre-quattro mesi, a conferma quindi di una prima metà dell’anno piuttosto fiacca.

Infine, per quanto riguarda gli ultimi dati disponibili sui prestiti alle imprese, in Lombardia segnano una contrazione del -2,7% a marzo 2024, proseguendo il calo iniziato un anno fa. Le variazioni sono ancora più negative per le regioni italiane benchmark (Emilia-Romagna -4,2%, Piemonte -5,8%, Veneto -7,6%) e nella media nazionale (-4,2%). Il calo dei finanziamenti bancari in Lombardia riguarda sia le piccole imprese (-9,3% a marzo rispetto allo stesso mese del 2023) sia le realtà di più grandi dimensioni, seppure con intensità minore (-1,9%). Nel dettaglio dei settori, la contrazione interessa soprattutto la manifattura (-7,1%) e le costruzioni (-7,0%), mentre i prestiti alle attività dei servizi registrano una flessione contenuta al -0,5%.

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