+4,4% il Pil italiano nel 2021 secondo Ref ricerche

Congiuntura Ref 30 aprile 2021.

Il quadro italiano nel 2021

Se la campagna vaccinale avrà successo, pur considerando i margini di incertezza relativi alla possibile diffusione di varianti, la ripresa dell’economia italiana tenderà a consolidarsi progressivamente. Nello scenario Ref l’anno sarà caratterizzato da due momenti distinti: una prima fase caratterizzata dalla prevalenza dei provvedimenti di restrizione, e una seconda dall’avvio delle riaperture con un’inversione di tendenza nel terzo trimestre.
In media d’anno si stima così +4,4% per il PIL italiano nel 2021, di pari passo con le altre maggiori economie europee (Germania +3,6%, Francia +4,9%, Area euro +3,9%).
Nel dettaglio delle componenti:

  • depressi i consumi, ripresa attesa nell’estate e concentrata nei servizi: +3,2% i consumi finali nazionali nel 2021. Se nel 2020 hanno tenuto i consumi ‘obbligati’ legati ad alimentare e spese per l’abitazione, e se nella seconda metà del 2020 sono ripartiti soprattutto i beni, nella seconda parte del 2021 i consumi di servizi saranno driver della ripresa, soprattutto le spese più sofferenti nei mesi passati (alberghi, viaggi, ristoranti, spettacoli). La forte contrazione di queste ultime e la complessiva tenuta dei redditi mantiene i risparmi ai massimi (considerando anche le tendenze dei primi mesi del 2021, le famiglie italiane hanno risparmiato 100 miliardi in più rispetto ai livelli medi degli anni precedenti). La contrazione dei consumi concentrata nei servizi ha però anche influenzato i redditi delle famiglie – tendenzialmente delle fasce meno abbienti – occupate in questi stessi settori. Così secondo Ref ‘è stata insomma una crisi dei ricchi dal lato della domanda, e dei poveri dal lato dei redditi’, profonda e diseguale.
  • positivi gli investimenti: +10,7% gli investimenti fissi lordi nel 2021, sostenuti da aspettative rimaste positive per il medio-lungo termine (anche grazie alle misure di policy a sostegno del credito) nonostante la pandemia. L’accelerazione sarà marcata per i macchinari (+12% nel 2021), ma anche per le costruzioni dimostratesi resilienti nella pandemia (+9,2%).
  • buona la performance dell’export: +11,8% le esportazioni nel 2021. Le esportazioni di merci si avvicinano ai livelli precrisi, trainate dal commercio internazionale (un buon risultato considerando la specializzazione italiana nell’abbigliamento e nella pelletteria, le filiere più colpite dalla crisi, e i controlli doganali introdotti da Brexit). Il risultato 2021 è nel complesso atteso positivo, ma il traino del commercio internazionale potrebbe attenuarsi nel corso della seconda metà dell’anno, quando, con le possibili riaperture, la domanda tenderà a indirizzarsi verso le componenti dei servizi con conseguente decelerazione degli acquisti di beni.
  • inversione di tendenza dell’inflazione: +1,2% i prezzi al consumo nel 2021. Alla base della previsione, l’inflazione ha registrato un’inversione di tendenza nei mesi scorsi portandosi in sei mesi da valori negativi a poco meno dell’1 per cento. L’oscillazione è stata meno marcata per i prezzi “core” e nel complesso si può comunque dire che la ripresa dell’inflazione italiana è risultata sinora nel complesso modesta e confinata alla componente dell’energia e delle materie prime. Secondo Ref, con una dinamica del Clup vicina allo zero e un’inflazione che comunque rimarrà molto bassa nei prossimi anni, “il nostro differenziale d’inflazione rispetto ai Paesi dell’area euro resterò di segno negativo, determinando un graduale miglioramento della competitività nei confronti del resto dell’area euro”.

imm1 - quadro di sintesi

Il comunicato stampa è disponibile al seguente LINK.

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