Lo stato patrimoniale

Che cosa fornisce?

Lo SP è il documento che definisce la situazione patrimoniale e finanziaria di una società in un determinato momento e nel quale si determina il capitale di funzionamento dell’impresa alla data di chiusura del bilancio contrapponendo, nell'attivo, le attività o investimenti, ossia gli impieghi, e nel passivo le fonti di finanziamento, ossia le passività e il capitale netto.

Com’è composto?

Lo SP rappresenta in modo sintetico la composizione qualitativa e quantitativa del patrimonio della società nel giorno della chiusura dell’esercizio, evidenziandone la situazione in un determinato momento.

Lo SP è costituito da sezioni contrapposte: a sinistra vi è l'attivo e a destra il passivo.

In via generale, le attività rappresentano il valore dei beni e dei diritti a disposizione dell’azienda per lo svolgimento della propria attività, mentre le passività rappresentano il valore dei debiti accumulati a vario titolo dall’azienda per procurarsi risorse finanziarie.

Il patrimonio netto, iscritto nella sezione del passivo di SP, è dato dalla differenza tra attività e passività e costituisce, il valore del finanziamento apportato a titolo di proprietà.

Qual è lo schema definito dal codice civile?

AttivoPassivo

A. Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti;

B. Immobilizzazioni:

B-I) Immobilizzazioni immateriali:

1. costi di impianto e di ampliamento;
2. costi di sviluppo;
3. diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell'ingegno;
4. concessioni, licenze, marchi e diritti simili;
5. avviamento;
6. immobilizzazioni in corso e acconti;
7. altre.

B-II) Immobilizzazioni materiali:

1. terreni e fabbricati;
2. impianti e macchinari;
3. attrezzature industriali e commerciali;
4. altri beni;
5. immobilizzazioni in corso e acconti.

B-III) Immobilizzazioni finanziarie:

1. Partecipazioni in:

a) imprese controllate;
b) imprese collegate;
c) imprese controllanti;
d) imprese sottoposte al controllo delle controllanti
e) altre imprese.

2. Crediti:

a) Verso controllate entro i 12 mesi;
b) Verso controllate oltre i 12 mesi;
c) Verso collegate entro i 12 mesi;
d) Verso collegate oltre i 12 mesi;
e) Verso controllanti entro i 12 mesi;
f) Verso controllanti oltre i 12 mesi;
g) verso imprese sottoposte al controllo delle controllanti entro 12 mesi;
h) verso imprese sottoposte al controllo delle controllanti oltre 12 mesi;
i) Altre entro i 12 mesi;
l) Altre oltre i 12 mesi;

3. Altri titoli;

4. Strumenti finanziari derivati attivi.

C. Attivo Circolante:

C-I) Rimanenze:

1. materie prime, sussidiarie e di consumo;
2. prodotti in corso di lavorazione e semilavorati;
3. lavori in corso su ordinazione;
4. prodotti finiti e merci;
5. acconti.

C-II) Crediti con separata indicazione, per ciascuna voce, degli importi esigibili oltre l'esercizio successivo:

1. verso clienti;
2. verso imprese controllate;
3. verso imprese collegate;
4. verso controllanti;
5. Verso imprese sottoposte al controllo delle controllanti
6. crediti tributari;
7. imposte anticipate;
8. verso altri.

C-III) Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni:
1. partecipazioni in imprese controllate;
2. partecipazioni in imprese collegate;
3. partecipazioni in imprese controllanti;
4.  Partecipazioni in imprese sottoposte al controllo delle controllanti;
5. altre partecipazioni;
6.  Strumenti finanziari derivati attivi;
7. altri titoli.

C-IV) Disponibilità liquide:

1. depositi bancari e postali;
2. assegni;
3. denaro e valori in cassa.

D. Ratei e risconti attivi

A. Patrimonio Netto:

I. Capitale sociale.
II. Riserva da sovrapprezzo delle azioni.
III. Riserve di rivalutazione.
IV. Riserva legale.
V. Riserve statutarie.
VI. Altre riserve.
VII. Riserva per operazioni di copertura dei flussi finanziari attesi.
VIII. Utili (perdite) portati a nuovo.
IX. Utile (perdita) dell'esercizio.
X. Riserva negativa per azioni proprie in portafoglio.

B. Fondi per rischi e oneri:

I. per trattamento di quiescenza e obblighi simili;
II. per imposte, anche differite;
III. Strumenti finanziari derivati passivi;
IV. Altri fondi

C. Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato. L’importo del relativo fondo va calcolato in base agli anni di servizio maturati.

D. Debiti con separata indicazione, per ciascuna voce, degli importi esigibili oltre l'esercizio successivo:

1. obbligazioni;
2. obbligazioni convertibili;
3. debiti verso soci per finanziamenti;
4. debiti verso banche;
5. debiti verso altri finanziatori;
6. acconti e anticipi;
7. debiti verso fornitori;
8. debiti rappresentati da titoli di credito;
9. debiti verso imprese controllate;
10. debiti verso imprese collegate;
11. debiti verso controllanti;
12. debiti verso imprese sottoposte al controllo delle controllanti
13. debiti tributari;
14. debiti verso istituti di previdenza e di sicurezza sociale;
15. altri debiti.

E. Ratei e risconti passivi.

L’attivo in forma abbreviata comprende solo le voci con lettere maiuscole e numeri romani. Inoltre:

  • le voci A e D possono essere ricomprese nella voce CII;
  • dalle voci BI e BII devono essere detratti in forma esplicita gli ammortamenti e le svalutazioni;
  • nella voce CII deve essere indicata la parte esigibile oltre l’esercizio.

Anche per il passivo in forma abbreviata vengono comprese le voci con lettere maiuscole e numeri romani. Inoltre:

  • la voce E può essere compresa nella voce D;
  • nella voce D deve essere indicata la parte esigibile oltre l’esercizio.

Che cosa sono i ratei e i risconti?

I ratei attivi sono proventi di competenza dell’esercizio esigibili in esercizi successivi, mentre i risconti sono invece sostenuti nell’esercizio, ma di competenza di esercizi successivi.

I ratei passivi sono costi di competenza dell’esercizio sopportati negli esercizi successivi, mentre i risconti attivi sono invece proventi percepiti nell’esercizio ma di competenza di esercizi successivi.

Quali sono i principali criteri per la redazione?

 I principali criteri fissati per la redazione dello SP possono essere sintetizzati come segue:

  1. le immobilizzazioni devono essere iscritte in bilancio al costo storico, oppure al costo di acquisto o di produzione;
  2. il valore delle immobilizzazioni materiali e immateriali, deve essere sistematicamente ammortizzato, in altre parole deve essere iscritto ogni anno riducendone l’importo per la quota di ammortamento;
  3. le immobilizzazioni finanziarie, costituite da partecipazioni in imprese controllate e collegate, possono essere valutate con il metodo del patrimonio netto: iscrivendo in bilancio un importo pari alla corrispondente quota del patrimonio netto della società partecipata;
  4. i costi di impianto possono essere iscritti nell’attivo solo se hanno un’utilità pluriennale e con il consenso del Collegio Sindacale;
  5. l’avviamento può essere iscritto nell’attivo solo se acquistato a titolo oneroso e con il consenso del Collegio Sindacale;
  6. i crediti devono essere sempre valutati secondo il valore di prudente realizzo. Se gli amministratori li ritengono di dubbia o di difficile realizzazione, non possono essere iscritti in bilancio al valore nominale, ma dovranno essere iscritti per la minor somma che si presume di poter realizzare;
  7. i cespiti dell’attivo circolante diversi dai crediti (rimanenze, titoli e partecipazioni che non costituiscono immobilizzazioni) devono essere iscritti al costo di acquisto o di produzione, oppure, se minore, al valore di realizzo desumibile dall’andamento del mercato.

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