La Nota Integrativa

Che cosa fornisce?

La NI fornisce le spiegazioni sui criteri utilizzati per la redazione dello SP e CE, spiegando dettagliatamente i criteri utilizzati per determinare le voci seguendo l’ordine in cui sono inserite, in modo da facilitare l’intelligibilità e la comprensione degli accadimenti aziendali rilevanti ai fini del Bilancio d'Esercizio stesso.

La NI svolge, quindi:

a) una funzione descrittiva di voci iscritte nei documenti contabili del bilancio;
b) una funzione esplicativa delle decisioni assunte in sede di valutazione;
c) una funzione informativa e integrativa per quei dati che per la loro natura qualitativa o extracontabile non fanno parte dello SP e del CE.

Com’è composta?

La normativa prevede per la NI una serie di indicazioni:

  1. riguardanti i criteri di valutazione. Le informazioni richieste consistono in una sintetica, ma chiara e non equivoca illustrazione dei criteri applicati nella valutazione delle voci di bilancio, nelle rettifiche di valore (ammortamenti e svalutazioni) e nella conversione dei valori sorti in moneta estera;
  2. dei movimenti nelle voci del patrimonio. Devono essere esposti ed evidenziati, ed esempio, i movimenti intervenuti nelle immobilizzazioni (materiali, immateriali e finanziarie) partendo dalla consistenza iniziale per giungere alla consistenza di fine esercizio, le variazioni intervenute nella consistenza delle altre voci dell'attivo e del passivo, esplicitando in particolare la formazione e gli utilizzi che riguardano il patrimonio netto, i fondi per rischi e oneri e il TFR;
  3. della composizione e del dettaglio di talune voci del bilancio quali, ad esempio, i "costi di impianto e di ampliamento" e i "costi di sviluppo", le partecipazioni in imprese collegate e controllate, i crediti e i debiti di durata superiore a 5 anni e i debiti assistiti da garanzie reali sui beni sociali, i ratei e i risconti (attivi e passivi), gli altri fondi e le altre riserve;
  4. degli impegni, garanzie e passività potenziali, che prima del 2016 erano posti in calce allo SP, denominati conti d’ordine. La loro funzione è quella di informare sull’esistenza di rischi ed impegni futuri che non incidono attualmente sulla consistenza del patrimonio sociale (es. fidejussioni, leasing, se contabilizzati con il criterio finanziario, cessione crediti pro soluto).

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